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mercoledì 12 settembre 2007

Disegno di Legge S. 1424 XV Legislatura "Norme sul trasporto di minori sui ciclomotori e motoveicoli"

Hola carissim*,
sotto trovate la lettera aperta che lo scorso luglio ho inviato a Senatrici e Senatori firmatari Disegno di Legge S. 1424 XV Legislatura "Norme sul trasporto di minori sui ciclomotori e motoveicoli" e che è stata pubblicata sul numero di Agosto della rivista Motociclismo.
Lampos a tod*s
↓seppe


Spett.li Senatrici e Senatori firmatari Disegno di Legge S. 1424 XV Legislatura "Norme sul trasporto di minori sui ciclomotori e motoveicoli",
Vi scrivo come privato cittadino da sempre impegnato politicamente (l'anno scorso sono anche stato candidato alle elezioni amministrative nel Municipio 12 di Roma) nonchè come motociclista attivo sulle tematiche della sicurezza stradale per tutti coloro che, per passione e/o necessità, scelgono le due ruote come proprio mezzo di trasporto (sono responsabile del settore soci del Coordinamento Motociclisti - Associazione di Utenti delle Due Ruote).
Sono convinto che le tematiche della sicurezza stradale rientrino tra quei temi su cui si possa e si debba dialogare al di là di ogni differenza ideologica, ed il fatto che Voi firmatari rappresentiate praticamente l'intero arco parlamentare mi fa pensare che la pensiate come me.
Non ho motivo per dubitare che, nel proporre e firmare tale disegno di legge, siate stati mossi dalle migliori intenzioni; ma non è assolutamente detto che le buone intenzioni portino ai risultati sperati; anzi, come potrebbe facilmente accadere nel caso in questione, spesso si ottiene l'esatto contrario di ciò che ci si proponeva.
I punti che proprio non mi convincono sono presto detti:

1. in moto solo con i genitori: oltre ad un oggettivo problema di come si potrà procedere al controllo del legame di parentela tra conducente e passeggero minore di 12 anni, non si capisce quale possa essere la ratio di vietare ad un parente o a un amico di famiglia di accompagnare un bambino in moto una volta che i genitori dello stesso lo hanno autorizzato, o meglio se qualcuno (a prescindere da chi esso sia) porta in giro mia figlia senza l'autorizzazione mia o di mia moglie il problema non è certo il mezzo di trasporto ma il fatto che in quel momento mia figlia sarebbe vittima di un "rapimento";

2. il seggiolino omologato: non serve certo essere esperti motociclisti per capire che una qualunque cosa che, in una caduta tenga vincolato alla moto il conducente o il passeggero, rappresenta un grosso pericolo per l'incolumità degli stessi, secondo voi perché non esiste la cintura di sicurezza pure sulle moto? Se proprio si vuol legiferare in tal senso, sarebbe più corretto prevedere l'obbligo di indossare appositi capi di abbigliamento muniti di protezioni almeno alla schiena;

3. il limite di velocità di 60 Km/h: a causa dei fiumi di facile retorica populista sulla velocità cui siamo tristemente abituati (ai quali fa da contraltare l'assoluta assenza di seri interventi in merito) il discorso qui sarebbe lungo e complesso (e spero che ci sarà l'occasione per affrontarlo nella sua interezza), pertanto mi limito ad un solo punto al volo: in autostrada a 60 Km/h secondo voi non si è pericolosi per se e per gli altri?

4. divieto assoluto di trasporto in moto di minori di 5 anni: su questo punto potremmo essere d'accordo, anzi trovo tale divieto addirittura un tantino lasco dal punto di vista della maturità del comportamento in moto da parte dei bambini stessi (è già sufficentemente problematico convincere mia figlia a stare legata sul seggiolino in auto), ma non capisco perchè in moto no ed in bicicletta sì e vi garantisco che girare per una città come Roma in bicilcetta è infinitamente più pericoloso che farlo in moto.

Ma tutto questo è solo il prodromo di problemi più generali che riguardano sia le due ruote sia l'attività legislativa nel suo complesso; infatti questo disegno di legge è solo l'ultimo esempio di proposte di legge (alcune delle quali poi effettivamente trasformate in legge, per poi essere spesso abrogate o modificate per le loro palesi assurdità, vedi gli articoli relativi al Codice della Strada della Legge 168/2005) redatte con troppa superficialità; si parla tanto della cosiddetta società civile e della necessità di perseguire forme e pratiche della politica dal basso, ma anzichè limitarsi a parlarne perché, prima di emanare leggi, non coinvolgere e confrontarsi con quanti vivono quotidianamente i problemi su cui si vorrebbe legiferare? Nel caso specifico perchè non interpellare preventivamente la FMI (Federezaione Motociclistica Italiana) e almeno qualcuna delle ennemila associazioni che di questi temi si occupano (il Coordinamento Motociclisti cui sono iscritto è solo una delle tante)? Se lo aveste fatto, avreste scoperto che sono anni che i motociclisti chiedono alle istituzioni maggior sicurezza senza essere mai stati ascoltati. Ad esempio avreste scoperto che i guard rail che dovrebbero proteggerci sono in realtà delle vere e proprie ghigliottine: solo due settimane fa una ragazza di 23 anni ha perso il controllo della sua moto 125 (non certo un mostro di potenza) e quella caduta, che in condizioni normali avrebbe al più potuto causare un braccio rotto, si è trafsormata nella più terribile delle tragedie: la ragazza è stata decapitata dal guard rail! La risonanza mediatica della cosa è stata un trafiletto nella cronaca locale de Il Messaggero ed un breve servizio del TG Regionale (che ha fornito particolari ben più agghiaccianti di quelli che emergono dal breve articolo del quotidiano romano). Oppure più in generale avreste scoperto che la maggioranza degli incidenti,
in cui non vi è interazione con altri mezzi, sono causati non dalla guida spericolata (ci sono anche quelli, non lo sto certo negando), ma dalle pessime condizioni infrastrutturali di manutenzione del manto stradale quando non dalla stessa segnaletica orizzontale che, quando viene bagnata anche da una leggera pioggia, diventa più scivolosa delle saponette. Altro annoso problema è la scarsissima educazione stradale del "patentato medio italiano", proprio per questo le associazioni di motociclisti chiedono che questa venga insegnata nelle scuole sin dalle elementari fino alla conclusione della scuola media superiore.
Come potete vedere, solo su questo tema gli spunti sono tanti (e molti ne ho tralasciati), Vi invito a rifletterci sopra, ancora meglio poi se voleste incontrare le associazioni di motociclisti per discuterne insieme per intervenire concretamente al fine di migliorare la sicurezza stradale di tutti.
Giuseppe Reitano

P.S.: mentre scrivevo ho visto l'articolo sul sito dell'Associazione Amici della Polizia Stradale che un DDL approvato alla Camera dei Deputati prevederebbe l'abolizione delle limitazioni di potenza per le moto dei neopatentati...bhà, lascio a Voi ogni commento.